INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MENTANA - G.C. CICCOLINI MENTANA - GRAN FONDO LA GARIBALDINA

Ripercorrere in bici i luoghi delle storiche battaglie combattute da Giuseppe Garibaldi e i suoi 1.162 Garibaldini sbarcati a Marsala 11 maggio 1860, è un idea che da sempre mi ha affascinato, ancor più da quando nel 2012 insieme a Marco Ciccolini e il nostro gruppo ciclistico siamo partiti con il progetto “La Garibaldina”. Quest’anno in occasione della ricorrenza del 150° anno dalla storica battaglia di Mentana del 3 novembre 1867, mi sono convinto che sia l’occasione e il momento giusto per dar vita a questo nuovo progetto, ripercorreremo le tre fasi storiche per l'unificazione dell'Italia, dal 1860 (spedizione dei mille) 1862 (Aspromonte) 1867 (Mentana). A rafforzare questa mia idea è stata la determinazione e il desiderio dei miei amici Garibaldini, Roberto Pilotti (al quale saremmo sempre riconoscenti per aver dato il nome alla “Garibaldina”)  Valerio Piergotti, Pino Capria e l'attore Paolo Celli a rappresentare Il Generale Garibaldi che mi seguiranno in questa avventura ripercorrendo in 9 tappe da Marsala a Mentana, tutte le città teatro delle battaglie Garibaldine. La finalità dell’iniziativa è la stessa del progetto “La Garibaldina” e cioè quella di dare quanta più visibilità possibile a Mentana e farne conoscere il suo patrimonio storico e culturale. Incontreremo le Amministrazioni dove Garibaldi e i Garibaldini hanno combattuto stringendo un simbolico gemellaggio. Per noi sarà un’esperienza che ci porteremo dentro per sempre, abbineremo la passione per la bici e toccheremo con mano quello che fino ad ora potevamo immaginare leggendolo dai libri di storia. 

Maurizio Ruggeri

 

 

Prima tappa venerdì 15 settembre 2017

Marsala - Termini Imerese promossa da AISILIA

Le rivolte del Gancia del 3 aprile a Palermo e del 7 aprile 1860 a Marsala, coordinate da Genova da Francesco Crispi, diedero a Garibaldi la convinzione che era il momento giusto per la partenza della spedizione. Cosi tra la notte del 5 e il 6 maggio 1860, radunati più di mille garibaldini, partì da Quarto. Raggiunse Marsala l’11 maggio 1860. comandanti borbonici, ignorando le segnalazioni dei servizi di informazione napoletani, appena un giorno prima dello sbarco, avevano fatto rientrare a Palermo le colonne del generale Letizia e del maggiore d'Ambrosio, per far fronte al pericolo d'insurrezione nella capitale siciliana.Questo cambiamento, però, fu fatale in quanto, al momento dello sbarco, non vi erano truppe di terra né a Marsala, né nei dintorni.

Così i garibaldini lasciarono Marsala indisturbati e si inoltrarono rapidamente verso l'interno. A loro si unirono, già il 12 maggio, 200 volontari siciliani comandati dai fratelli Sant'Anna.

Il 14 maggio a Salemi Giuseppe Garibaldi dichiarò di assumere la dittatura della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele II, tutta l'iniziativa garibaldina si mosse sotto il motto "Italia e Vittorio Emanuele".

Qui Garibaldi issò la bandiera Italiana sulla torre del Castello Normanno – Svevo e nominò Salemi prima capitale d’Italia (titolo che gli valse per un solo giorno), ed emanò insieme al segretario di stato Francesco Crispi i primi 19 decreti per l’arruolamento alle armi.

I Mille, affiancati da 500 "picciotti", ebbero un primo scontro a Calatafimi, il 15 maggio 1860, contro circa 4.000 soldati borbonici guidati dal generale Francesco Landi. Qui, con un eroico gesto, Augusto Elia salva la vita al generale Garibaldi, riportando una grave ferita al volto. La battaglia si svolse sulla collina di Pianto Romano, dove è eretto un museo garibaldino in ricordo dei volontari caduti. In questa dura battaglia le truppe comandate da Nino Bixio subirono parecchie perdite, da far pensare allo stesso in una ritirata, ma Garibaldi consapevole dell’importanza del primo vero scontro, sia per il morale dei soldati, sia per il proseguimento della spedizione, si mise lui stesso davanti alle truppe a combattere, ed è in quel frangente che disse a Bixio la famosa frase:“qui si fa l’Italia o si muore”

Noi proseguiremo per Alcamo – Partinico – Palermo – Termini Imerese in una tappa di 169 km e 1750 metri di dislivello

 

Seconda tappa sabato 16 settembre 2017

Termini Imerese – Milazzo promossa da AUTOSCUOLA SILVANA

Tappa pianeggiante senza soste tutta sulla costiera nord Siciliana, negli ultimi chilometri affronteremo la salita di Tindari, arriveremo a Milazzo dopo 175 km e 1173 metri di dislivello

 

Terza tappa domenica 17 settembre 2017

Milazzo – Palmi promossa da REVISIONI ARMANDO STOCCHI

 I garibaldini guidati da Medici giunsero a Messina il 27 luglio, quando già una parte delle truppe borboniche aveva lasciato la città. Il giorno seguente, giunse Garibaldi. Con la città in mano ai Mille, il generale Tommaso Clarycomandante dei borbonici e Medici sottoscrissero una convenzione, che prevedeva l'abbandono di Messina da parte delle milizie borboniche, a patto che non venisse arrecato alcun danno alla città e che il loro imbarco verso Napoli non fosse molestato. Garibaldi aveva ottenuto così campo libero, e i soldati borbonici si reimbarcarono verso il continente. Il 28 luglio capitolarono anche le fortezze di Siracusa e Augusta. Così veniva completata la conquista dell'isola.

La nostra terza tappa sarà caratterizzata dalla traghettata Messina – Villa San Giovanni, giunti in terra di Calabria, anche se il periodo storico è successivo alla spedizione dei mille, non potevamo non transitare per l’Aspromonte, esattamente nel comune di S.Eufemia D’Aspromonte dove resiste maestoso il “Cippo Garibaldi” l’albero dove fu adagiato il Generale Garibaldi dopo il ferimento. Noi proseguiremo per Palmi verso la spiaggia della Marinella, dove la notte tra il 22 e 23 agosto 1860 ci fu uno sbarco d’emergenza di alcuni volontari garibaldini, cannonati da navi borboniche in perlustrazione sullo stretto.

Tappa di 135 km e 2386 metri di dislivello

 

Quarta tappa lunedì 18 settembre 2017

Palmi – Acquappesa promossa da GELATERIA BIANCANEVE

Mentre le forze borboniche attendevano lo sbarco garibaldino a Reggio, Garibaldi prescelse un tragitto alquanto più lungo, con lo sbarco a Melito (30 chilometri da Reggio), il 19 agosto, sulla spiaggia ionica, e il 22 agosto su quella tirrenica di Palmi(spiaggia della Marinella). Avvisati però dai porti di Villa San Giovanni e di Scilla ed intercettati da qualche nave borbonica in perlustrazione nello Stretto di Messina, i natanti furono cannoneggiati e quasi tutti distrutti. Molti dei volontari sopravvissero ma furono subito fatti prigionieri. Solo tre barconi riuscirono ad eludere la sorveglianza ma dovettero frettolosamente mettersi in salvo trovando riparo, uno nelle vicinanze di Bagnara e, gli altri due barconi, approdando a Palmi sulla spiaggetta della "Marinella". Da qui, senza essere avvistati dai soldati borbonici di stanza a Palmi, si avviarono in direzione di Vibo Valentia (l'allora Monteleone) per incontrarsi con Garibaldi quattro giorni dopo per affrontare, tutti insieme, il grosso delle truppe napoletane del generale Ghio. Garibaldi disponeva ormai di circa ventimila volontari. Tappa che ci porterà fino al Paese di Acquappesa lungo la litoranea Tirrenica una tappa di 161.60 km e dislivello di 1.200 metri.

 

Quinta tappa martedì 19 settembre 2017

Acquappesa – Palinuro promossa da BOLLE'

Il 2 settembre Garibaldi e i suoi uomini entrarono in Basilicata (la prima regione della parte continentale del regno a insorgere contro i Borboni), precisamente a Rotonda. Il suo passaggio in terra lucana si concluse senza problemi, poiché fu instaurato il governo prodittatoriale ben prima del suo arrivo (19 agosto), grazie all'apporto di Giacinto Albini e Pietro Lacava, autori dell'insurrezione lucana in favore dell'unità nazionale. Il giorno seguente, Garibaldi attraversò in barca la costa di Maratea e presso Lagonegro raccolse gli uomini lucani che lo seguirono fino alla Battaglia del Volturno (tra questi vi fu Carmine Crocco. Il medesimo giorno Pianell, ministro della Guerra di Francesco II presentò le sue dimissioni, che non ritirò nonostante il re l'invitasse a rimanere in carica. Il suo gesto fu seguito da altri ministri il giorno seguente.

Rimasto senza governo e abbandonato dagli uomini della corte, Francesco II, il 5 settembre prese la decisione di rinunciare alla difesa della capitale borbonica (Napoli) e di rifugiarsi a Gaeta. Tappa di 121.40 km e 1.804 di dislivello tutta sulla statale tirrenica 18.

Il giorno mercoledì 20 settembre riposo presso Palinuro

 

Sesta tappa giovedì 21 settembre 2017

Palinuro – Salerno promossa da CATTOLICA ASSICURAZIONI di Angelini Daniele

Rimasto senza governo e abbandonato dagli uomini della corte, Francesco II, con Garibaldi che proseguiva senza ostacoli la sua avanzata verso Napoli, il 5 settembre prese la decisione di rinunciare alla difesa della capitale e di rifugiarsi a Gaeta. Il 6 settembre Garibaldi incontrò Albini ad Auletta e nominò il patriota Governatore della Basilicata. Anche noi proseguiremo verso Salerno ammirando la litoranea tirrenica, ci fermeremo a Vietri sul Mare dove inizia (da sud verso nord) la Costiera Amalfitana. Tappa particolarmente tranquilla con i suoi 137 km e 1.268 metri di dislivello.

 

Settima tappa venerdì 22 settembre 2017

Salerno – Maddaloni promossa da CICLI CASTELLACCIO

La settima tappa sarà la più spettacolare, pedaleremo su tutta la Costiera Amalfitana, transiteremo a Pompei, percorreremo le radici del Vesuvio e ci fermeremo a Maddaloni dove ci fu la più dura battaglia della spedizione dei mille  (la famosa battaglia del Volturno). Visiteremo l’ossario garibaldino dove sono conservati i resti dei garibaldini che combatterono nella battaglia del 1° e 2 ottobre 1860. Tappa corta ma dura, 125.50 km e 2.314 metri di dislivello.

 

Ottava tappa sabato 23 settembre 2017

Maddaloni – Terracina promossa da VETUS MARMI 

Tappa totalmente pianeggiante, ci fermeremo a Teano dove ci fu il famoso incontro avvenuto il 26 ottobre del 1860 tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, e a Gaeta dove Francesco II e la Regina Maria Sofia si ritirarono dopo la fuga da Napoli.Tappa tutta sulla litoranea tirrenica fino a Terracina 155.00 km e 894 metri il dislivello totale.

 

Nona tappa domenica 24 settembre 2017

Terracina – Mentana promossa da SA SICUREZZA

Con la nona e ultima tappa si torna finalmente a casa, da Terracina percorreremo un tratto della statale Pontina fino a Velletri, per prendere poi la provinciale 600 fino ad Artena, poi la provinciale 20a fino a Palestrina, la provinciale 51a (Maremmana), Guidonia, Pichini, arrivo a Piazza della Repubblica (Museo garibaldino di Mentana) verso le ore 18:30. Tappa di 137.60 km con un dislivello di 1.146 metri.